Le origini
La preistoria ha lasciato ben poche tracce sul territorio di Pian Camuno.
Nel 14-15 d.C. Druso, figlio adottivo di Augusto, con una battaglia campale combattuta alla Beata, di cui sono rimaste importanti tracce in tombe e monete, sottomise i Camuni che, da allora in poi, entrarono a far parte dell'Impero Romano.
Per il lungo periodo di dominio dei Romani, fino al trionfo del Cristianesimo con la venuta dei Longobardi, Pian Camuno (che allora si chiamava Piano) ebbe uno sviluppo lento ma continuo.
L'avvenimento che decise la sorte di Piano fu la donazione del territorio che il re Desiderio e la regina Gisla fecero al Monastero di Santa Giulia di Brescia; donazione che definì tutta la storia singolare di questo Comune rispetto a qualsiasi altro della zona bresciana e bergamasca.
Infatti dal 760 al 1797 (venuta di Napoleone) Pian Camuno fu feudo monastico di Santa Giulia e ogni decisione importante per la cosiddetta "Corte Pradella" venne presa dalla Abbadessa di questo monastero. La donazione venne continuamente rinnovata dai re Franchi, dagli imperatori del Sacro Romano Impero e successivamente riconosciuta dalla Comunità di Valle Camonica durante il dominio veneto (1427-1797).
Dopo la donazione, il primo nucleo di abitanti, un centinaio di persone, occupò la zona pianeggiante attorno al Castellazzo e provvide alla costruzione della prima chiesa detta appunto di "Santa Maria Rotonda" o "del Castellazzo".